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22° Festa Liturgica

Anche quest’anno gli amici del “Cas Bakhita” e di Radio Bakhita,  unitamente ai componenti il Gruppo S.Croce, hanno ricordato l’8 febbraio 2023 la memoria di S.G. Bakhita. La cerimonia religiosa che, quest’anno, si è svolta nella Chiesa della S.Croce, è stata celebrata dal parroco Don Francesco Vardè e dal suo vice Don Vincenzo Nano.

La Chiesetta della S.Croce, ove è conservata la stampa su tela dell’effige di S.G. Bakhita, ha visto la presenza di numerosi fedeli nonostante la giornata proibitiva caratterizzata da freddo insolito. Faceva, infatti, un gran freddo, accentuato dall’umidità, presente nella citata Chiesa, che ha sconsigliato alle persone anziane di partecipare alla cerimonia. Comunque, nonostante le avversità atmosferiche, la cerimonia si è svolta regolarmene. Don Francesco, durante l’omelia, ha parlato della necessità di liberarci dal peccato che tutto compromette. Rifacendosi alla prima lettura, tratta dal Libro  del profeta Isaia, ha rimarcato il concetto di libertà a cui anela ogni spirito, libertà non solo dalla condizione di schiavitù materiale ma anche spirituale. Commentando, poi, la  seconda lettura, tratta dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani, ha posto l’accento sul concetto di speranza. La speranza non può e non deve deludere, ogni essere deve sempre pensare ad un futuro migliore sotto la guida di Dio. Senza Dio, l’essere umano è simile alle bestie feroci, che uccide non per necessità ma per mancanza di freni inibitori.

Commentando il passo del Vangelo di Luca, sicuramente il più difficile da praticare, ha detto che Gesù ci ha invitati ad amare i propri nemici, perché se amiamo quelli che ci amano non facciamo alcun sforzo e se facciamo opere buone a favore di quelli che sappiamo ce le renderanno, che merito ne avremo? Quello di Luca è un passo del Vangelo veramente forte che ci deve far riflettere. Viviamo, infatti, in un società in cui l’odio gratuito e la violenza la fanno da padroni. Non si è disposti a perdonare neppure un piccolo torto. Il cambiamento sta nel far vedere al nostro prossimo che noi siamo diversi dagli altri e che siamo disposti, anche se con comprensibile disagio, a perdonare chi ha commesso malevoli scorrettezze nei nostri confronti.

Il sacerdote, parlando di S.G. Bakhita, ha ricordato la figura umana e spirituale della Santa del Sud Sudan ed ha spiegato che è diventata santa non per le ferite patite nel corpo e nello spirito ma per quella forza interiore che gli ha permesso di perdonare i propri aguzzini ed addirittura di ringraziarli quali strumenti del Signore per avvicinarla alla fede cristiana. Ha ricordato l’istituzione della Giornata Internazionale contro la tratta di esseri umani voluta da sua santità Papa Francesco proprio nel giorno in cui si celebra la memoria della santa Africana. Ha detto che la schiavitù, purtroppo, ancora esiste anche se ha cambiato forma. Tante sono le donne in ogni angolo della terra obbligate a vendere il proprio corpo per danaro e tanti sono, ancora oggi, i trafficanti di organi umani. La strada per superare tutte queste brutture deve partire da una nuova consapevolezza della sacralità del corpo umano. Tutti e, quindi, ciascuno di noi dobbiamo indignarci per lo sfruttamento operato dall’uomo sull’uomo e dobbiamo fare si che la nostra indignazione si trasformi in un moto di ribellione quando l’occasione ci viene data.

La S. Messa è stata trasmessa, nella stessa giornata, in differita, dai siti e piattaforme web di  Radio Bakhita.

In serata i membri del “Cas Bakhita” e gli amici del “Gruppo Spirituale S.Croce” si sono ritrovati in un locale di Nicotera Marina per vivere un momento di socialità nel nome di S.G. Bakhita.

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