Anche quest’anno i soci del “Centro di Aggregazione Sociale Bakhita” di Nicotera (che si richiamano alla vita e alle opere di Santa Giuseppina Bakhita, Figlia della Carità Canossiana), sostenuti da alcuni volontari di altre organizzazioni di volontariato operanti sul territorio, hanno aderito all’undicesima giornata nazionale della Colletta Alimentare promossa dalla “Fondazione Banco Alimentare” nella giornata del 24 novembre.
I “bakhitiani” di Nicotera, coordinati dal Presidente Pasquale Gurzì e dal suo vice Valentino Osvaldo Maesano, hanno invitato i clienti del Supermercato “V7 dei F.lli Vardè “a donare parte della loro spesa a favore dei bisognosi di Nicotera e della provincia di Vibo Valentia. Alla fine della lunga ed estenuante giornata, sono stati raccolti 232 kg circa di prodotti alimentari tra pasta, legumi, carne in scatola, tonno, latte, ect. che in tarda serata sono stati concentrati presso la sede provinciale del Banco Alimentare ubicato in Vibo Marina.
Tali prodotti, una volta ricontrollati, verranno distribuiti alle circa 60 associazioni – a carattere caritativo- operanti nella provincia di Vibo tra cui il “C.A.S. Bakhita” cittadino. La collaborazione con il Banco Alimentare è iniziata nel 2005, dalla consapevolezza che a Nicotera c’erano e ci sono famiglie che vivono sotto la soglia della povertà. Così il primo anno i soci hanno aiutato 12 famiglie, il secondo 16 e quest’anno (se Dio ci aiuterà) saranno 22. Fin qui il lato positivo e piacevole della vicenda.
Si capisce, però, che distribuire aiuti alimentari per 102 persone non è più cosa da poco; gli adempimenti tecnico-burocratici e l’impegno economico per sostenere la distribuzione – quando un’associazione deve fare forza solo sulle sue scarse risorse economiche- diventa alquanto gravoso. Altro problema, ahimè, sono le risorse umane. Purtroppo, circa la metà dei soci, quando il servizio è cominciato a diventare impegnativo, si sono letteralmente eclissati accampando a giustificazione i più svariati motivi. Anch’io, confesso, sono stato assalito dal dubbio se fosse corretto o meno continuare sottraendo tanto di quel tempo agli affetti familiari e agli altri impegni extra-lavorativi.
Mi sono anche dimesso. Poi sono ritornato con maggiore determinazione di prima. Ed allora dalle colonne di questo giornale (che ringrazio anticipatamente per l’ospitalità) voglio lanciare un appello a tutti coloro i quali hanno a cuore le persone che soffrono. Soprattutto perché non hanno lavoro o l’hanno perso e non sanno come mandare avanti la propria famiglia.
Questi sventurati non sono aiutati né dal Comune – perché non ha risorse, né dalla “Charitas” parrocchiale perché non fa distribuzione alimentare, ma da singoli cittadini che operano il bene. Io lancio un appello proprio a quest’ultimi e a tutti coloro i quali sentono il dovere morale di impegnarsi per il prossimo. Contattatemi, contattateci, organizziamoci, insieme possiamo fare tanto e continuare ad aiutare con periodicità i bisognosi (non solo a Pasqua o a Natale quando ci si sente più buoni e si vuole essere in pace con la propria coscienza).
E’ arrivato anche il tempo di smetterla con i pettegolezzi da bottega e di impegnarsi seriamente. Io offro una struttura, il mio mezzo privato, parte del mio tempo e delle mie risorse economiche, ma i bakhitiani impegnati, ad oggi, sono troppo pochi e da soli non potremo reggere la sfida.
Tante persone mi hanno avvicinato per segnalarmi nuovi casi di povertà, ma nessuno, dico nessuno, mi ha mai chiesto se avevo bisogno di una mano di aiuto.
Oggi è giunto il momento di chiederlo questo aiuto, pubblicamente, senza remore, a tutti coloro i quali credono ancora nella carità, nella solidarietà, nella fratellanza senza distinzione di credo, razza e convinzione politica.
Perché la Solidarietà non è un bene che si trova al mercato e riguarda tutti, credenti e non credenti, maestri e discepoli. Faccio tutto questo non certo per mire e/o ambizioni politiche di sorta (stiano tranquilli i detrattori di sempre), penso, anzi, che sarebbe un vero crimine abbandonare le tante persone bisognose al loro destino e rinunciare alla convenzione con la Fondazione Banco Alimentare in un periodo di ristrettezze economiche e di povertà diffusa a causa del mancato sostegno delle Istituzioni, di chi si ritiene apostolo della carità solo a parole, o di chi fa, semplicemente, finta di non vedere.
La sede del “C.A.S. Bakhita” è ubicata in Nicotera, alla Via Dispensario, II Traversa, snc.. Il numero di telefono è 338/5694250. Il nostro sito Internet è WWW.BAKHITA.IT, mentre l’e-mail sono: Cas@bakhita.it, oppure Associazione@Bakhita.it.-.
La sede è aperta ogni venerdì dalle 18.00 alle 19.00.
Il Presidente del “C.A.S. Bakhita” Pasquale Gurzì.